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Gioielli virtuali: l’arte orafa del futuro?

Gioielli virtuali

Avete capito bene, non stiamo scherzando. Oggi parliamo veramente di gioielli virtuali! Facciamo un attimo un passo indietro: come siamo arrivati a parlare di accessori che esistono solo nel mondo virtuale? Tutto è cominciato quando mi sono imbattuto in quest’articolo che individuava le 10 professioni tecnologiche del futuro. L’articolo spiega come la richiesta di lavori collegati al mondo digitale sia aumentata esponenzialmente, circa 9 volte, fra il 2014 e il 2021. La ricerca di lavori connessi al digitale ha sicuramente a che fare con la crescita degli utenti collegati al mondo del web, dei social e anche alla diffusione degli smartphone e delle app.

Ma cosa c’entra il mondo dei gioielli con quello del digitale?

La realtà virtuale e Meta

Tutto comincia col concetto di realtà virtuale, una dimensione “parallela” interamente costruita nel mondo del digitale. Qui avatar, ovvero simulacri degli utenti, possono fare praticamente tutto quello che il software concede loro. Questo vuol dire che possono costruire case, comprare appezzamenti di terreno o decidere come vestirsi. Ovviamente, questo sempre “virtualmente” parlando.

Una delle aziende che ha scelto di investire maggiormente sulle potenzialità correlate alla realtà virtuale è Meta. Il nuovo brand di Zuckerberg, celeberrimo creatore di Facebook e poi proprietario di piattaforme di successo come Instagram, ha preso il nome proprio dalla parola greca meta. Lo stesso Zuckerberg ha spiegato che “la parola ‘meta’ deriva dalla parola greca che significa ‘oltre’. Per me, simboleggia che c’è sempre altro da costruire”. In realtà il concetto di metaverso (questo universo virtuale cui Meta fa riferimento) esiste già dal 1992, quando venne coniato dallo scrittore Neal Stephenson che definì così la realtà virtuale condivisa tramite il web della sua opera Snow Crash.

Zuckerberg e colleghi starebbero quindi puntando fortemente sulla possibilità di interagire con questa realtà parallela, con l’idea di essere “novelli colonizzatori”. Nella realtà virtuale di Meta sarebbe quindi possibile comprare terreni (alcuni hanno già comprato isole, per dirne una), ma ci sarebbe appunto la possibilità di lavorare per tutto ciò che concerne il Meta!

Gioielli virtuali: il futuro degli accessori?

Certo, a pensarla così è facile mostrare scetticismo. Ma scommetto che, se ve lo avessero chiesto, forse sareste stati altrettanto scettici quando all’inizio del decennio del 2010 si cominciò a parlare dei Bitcoin (e sappiamo tutti com’è andata a finire). La storia è piena di grandi innovazioni che inizialmente appaiono poco probabili o assolutamente “da pazzi”. Allo stesso modo, tantissime di queste non hanno funzionato – ma è proprio dei grandi investitori distinguere le grandi idee visionarie da quelle che non hanno un futuro.

Se però non siete convinti, potete leggere quello che dice Zuckerberg, uno che finora ha dimostrato di saper sicuramente come investire le sue risorse, sulle possibilità del Metaverso. “Il nostro obiettivo è quello di arrivare ad avere circa un miliardo di persone nel metaverso. – ha detto il creatore di Facebook –E prevediamo che ognuna di essa effettui transazioni per centinaia di dollari, sia acquistando beni e contenuti digitali che acquistando oggetti e vestiti virtuali per esprimere la propria personalità. Gli utenti potrebbero essere interessati anche a comprare oggetti per essere più produttivi nella realtà virtuale e aumentata.”

Gioielli virtuali e il Designer di wearables

Un mercato nuovo, con beni acquistabili per centinaia di dollari, in cui è già previsto che oggetti e vestiti virtuali serviranno a esprimere la propria personalità. non stupisce che i designer di wearables digitali siano al secondo posto nella classifica che abbiamo citato delle professioni più ricercate del futuro!

Certo, è presto per capire quanto guadagneranno o come funzionerà il loro mercato. Potranno operare come artigiani indipendenti e vendere le loro creazioni come liberi professionisti, magari versando parte del loro operato al proprietario della piattaforma? Oppure il sistema sarà più organizzato e, in qualche modo, gestito dall’alto? Per adesso è difficile prevedere come si evolveranno le cose. Anche se Zuckerberg ha espresso soddisfazione per alcuni suoi prodotti, come l’Oculus 2 (“Un successo che è andato oltre le mie più rosee aspettative”), non tutti gli ingranaggi sono andati al loro posto: “Credo, però, che ci vorrà ancora del tempo prima che raggiunga numeri nell’ordine delle centinaia di milioni. Ma è solo questione di tempo. Ci arriveremo, ma oggi non possiamo paragonare la VR con gli altri nostri servizi, che hanno numeri estremamente più alti.”

Stiamo parlando di qualcosa che rappresenta più un investimento per il futuro. Ma secondo voi, è questa la strada che seguirà il mondo dei gioielli? Troveremo un giorno dei gioielli virtuali nella lista dei più preziosi del mondo?

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